17 settembre
Minima mente blu
accordi sintetici per una nudità d'essenza
QA-QuasiAnonimaProduzioni
II studio su V. Kandinskij e A. Schönberg
I capitolo della Trilogia sull’Arte
con Giulia Messina
disegno luci Stefano Barbagallo
musiche e progetto audio Vincenzo Quadarella
assistente alla regia Elena Zeta
regia e drammaturgia Auretta Sterrantino
ufficio stampa e comunicazione Marta Cutugno
fotografo di scena Ph. Giuseppe Contarini – Fotoinscena
produzione QA-QuasiAnonimaProduzioni / Nutrimenti Terrestri
- Area Iris
- 21.30
- Biglietto 10€
- 50 min
«Un palpito.
Niente altro.
Un palpito che in un istante si raggruma.
Poi silenzio.»
Un colore.
Un accordo.
E ancora silenzio.
E nel silenzio un’urgenza: l’urgenza della ricerca, l’urgenza che scuote Sibilla. Un’urgenza che la divide: spostarsi in avanti, seguire sé stessa, scoprirsi o rimanere indietro per riuscire a risolvere questioni rimaste sospese. Che fare? Restare attaccati al passato troppo opprimente o sfrondare tutto da ogni falsità e giungere alla pura essenza, alla nudità, intesa come ruvidità, assenza di fingimenti o filtri digitali con cui oggi modelliamo avatar che tanto poco ci somigliano? Essere in MI minore, azzurro chiaro, come il sogno che porta in sé il presagio dell’oscurità? O sintetizzarsi in SOL diesis minore, blu, profondo e nostalgico, tendendo verso il cielo, verso la contemplazione oltre la fisicità?
Il lavoro prende le mosse da uno spettacolo realizzato nel 2016, Nudità. Chiaroscuro permanente, primo studio del primo capitolo di una Trilogia sull’Arte, che parte da una riflessione sulla poetica di Kandinskij e Schönberg per ragionare su musica e colore. In quel primo capitolo – cui ha fatto seguito un secondo dedicato alle figure di Cervantes e Caravaggio, Quarantena. Chiostro-Interno-Notte-Cervantes/Caravaggio – si è partiti dal principio di necessità della “nudità” di fronte a noi stessi e agli altri e ci si è concentrati soprattutto sui conflitti che animano l’artista nel processo di ricerca e su come possano trasformarsi facilmente in ossessioni. In scena erano tre personaggi, due Maestri – Kappa ed Esse – e una ragazza, Sibilla.
In questo secondo studio del primo capitolo, ci siamo concentrati sulla figura di Sibilla che, proprio lavorando per i due maestri, affronterà un viaggio all’inseguimento dell’arte, un viaggio tra musica e colore, un viaggio dentro sé stessa, lungo il confine tra verità e finzione, tra tensione verso il sublime e pura ossessione, muovendosi su «accordi sintetici per una nudità d’essenza».
MINIMA MENTE BLU.